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28 March 2024

Rossella O’Hara e Rhett Butler: un caso di bank run

Rossella O’Hara e Rhett Butler: un caso di bank run

«Pensate, Rossella: mezzo milione di dollari, se voi aveste contenuto la vostra impazienza e non vi foste affrettata a rimaritarvi!»

-Margaret Mitchel, “Via col Vento”

L’esempio sopra citato è uno dei tanti casi letterari di pentimento, situazione in cui la protagonista si pente di aver fatto la cosa giusta, ovvero l’ aver sposato un borghesotto per il cash, anzichè aspettare che l’affascinante delinquente uscisse di prigione, e per giunta ricco più che mai!
Da un punto di vista puramente freakeconomico (termine incontrato in un sito di economisti nerd e che non potevo non far mio), potremmo catalogare il caso sopra riportato come esempio di bank run.

Il bank run, letteralmente “corsa agli sportelli”, a.k.a. uno dei nuovi mali dell’umanitá, si ha quando i clienti di una banca si mettono in coda allo sportello per ritirare il denaro depositato fino a quando essa si trova ad un punto tale per cui non è più in grado di fronteggiare la domanda di liquiditá. Di solito il fenomeno degenera e puó portare a conseguenze tragiche come il contagio, di conseguenza il crollo di un sistema bancario, ed infine il default di un paese.
Uno dei casi più noti di bank run è senz’altro quello di Northern Rock nel 2007, e a tal proposito, consiglio vivamente l’articolo di Bortolotti e Shin: “Da Mary Poppins a Norther Rock- spunti sulle corse agli sportelli moderni“.
In economia esiste una vasta letteratura sul bank run, ma per spiegare per quale motivo Rossella è una potenziale istigatrice di corsa agli sportelli, farò riferimento al modello di Diamond-Dybvig, pubblicato nel 1983, che spiega in modo formale per quale motivo una banca che detiene liquiditá di lungo e breve periodo può risultare instabile.

Innanzitutto, è doveroso dire un paio di parole sul bilancio di una banca. Esso funziona in modo opposto rispetto a quello di un consumatore: i prestiti rappresentano le attivitá (assets) e i depositi le passivitá (liabilities). Più nel dettaglio, di solito una banca si finanzia a breve, mediante i depositi dei risparmiatori (short term liabilities), e investe a lungo, concedendo mutui a famiglie ed imprese (long term assets).

Il modello di Diamond-Dybvig ipotizza la presenza di due tipi di consumatori che possono ritirare il denaro depositato: un early consumer, che di solito ritira tutto quello che detiene sul c/c, e un late consumer, che preferisce risparmiare e lasciare il denaro sul c/c in modo che maturino gli interessi. Per semplicitá, ipotizziamo il caso in cui gli early consumer ritirino denaro a inizio mese, mentre i late consumer a fine mese.
Consideriamo il caso in cui la nostra Rossella sia una late consumer con la possibilitá di accaparrarsi un Rhett Butler a fine mese (che purtroppo al momento è chiuso in prigione). Tuttavia ad un certo punto accadono una serie di eventi che la rendono bisognosa di denaro (in gergo, shock di liquiditá).
Che fare dunque?

In una situazione normale, dal momento che la banca sa che parte dei suoi depositanti è composta dai late consumer, deterrá liquiditá solo per far fronte ai bisogni degli early consumer e preferirá investire il resto in asset di lungo o breve periodo.
Ma che cosa accadrebbe, se ad un certo punto qualcuno dei late consumer chiedesse di ritirare il denaro a inizio mese dopo aver sentito voci su una possibile insolvenza della banca?
Una volta esaurito il denaro in cassa, la banca dovrá cominciare a liquidare i suoi asset, a partite da quello con scadenza piú vicina (short term) e via via più lontani.
Qui sorgono i problemi.
Innanzitutto, liquidare un investimento prima che sia giunto a scadenza, comporta dei costi.
Spesso e volentieri inoltre, una banca detiene conti presso altri istituti finanziari, quindi se una banca è colpita da uno shock di liquiditá, è facile che il fenomeno si propaghi anche alle altre.

La storia insegna che spesso i bank run avvengono per motivi irrazionali. Se si considera il caso di Northern Rock per esempio, è possibile notare che la corsa agli sportelli è avvenuta il giorno dopo la comunicazione della Banca di Inghilterra che avrebbe aiutato a far fronte a crisi di liquiditá. Cioè voglio dire, dopo che la Bank of England ti dice “stai tranquillo, ci penso io”, perchè correre agli sportelli e spingere ugualmente una banca al default? Oltretutto, la situazione finanziaria di Northern Rock non era neanche così disastrosa prima che i clienti cominciassero a mettersi in fila davanti alle filiali.

Insomma, Rossella sapeva benissimo che Rhett sarebbe uscito di prigione, tuttavia si è fatta travolgere dagli eventi, ha avuto bisogno di denaro e in fretta, pertanto ha deciso di combinare un matrimonio con il proprietario di una segheria, Frank Kennedy. E se ne sarebbe pentita amaramente.

Mezzo milione di dollari. Il pensiero di tanto denaro, le diede quasi un malessere fisico. “…” Stentava a credere che in un mondo così povero, potesse esservi tanto denaro.

-Margaret Mitchel, “Via col Vento”

Prima del 1913 i bank run erano un fenomeno diffuso, e quando accadevano le banche potevano o fallire, o bloccare la convertibilitá dei depositi (cosa fra l’altro accaduta un secolo dopo a Cipro nel marzo 2013).
Oggi, almeno nel mondo occidentale, ci sono diversi meccanismi di prevenzione fra cui: requisiti patrimoniali, schema di assicurazione dei depositi…

Anche se… ammetto che se la situazione dovesse essere brutta, probabilmente sarei la prima a correre allo sportello!

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