03:42 am
19 March 2024

THE IMITATION GAME

THE IMITATION GAME

I

Regia: Morten Tyldum

Sceneggiatura: Andrew Hodges, Graham Moore

Anno: 2014

Durata: 114′

Produzione: USA, Regno Unito

Fotografia: Oscar Faura

Montaggio: William Goldenberg

Scenografia: Maria Djurkovic

Costumi: Sammy Sheldon

Colonna sonora: Alexandre Desplat

Interpreti: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong

Link originale

TRAMA

Basato sulla vera storia di Alan Turing, brillante matematico e crittografo britannico, che nel corso della seconda guerra mondiale con l’aiuto di un team d’eccezione si impegna a violare il codice enigma con cui i Nazisti comunicavano via radio tutti i loro attacchi.

RECENSIONE

I Tedeschi bombardano la Gran Bretagna, l’Europa è in ginocchio e le risorse alimentari sono ormai briciole per la popolazione affamata. La Germania del terzo Reich imperversa, l’esito della guerra, così come la trama del film, appare scontato. Ma – c’è sempre  un ma – il futuro del mondo libero non è solo nello scontro ideologico tra tirannia e democrazia, tra libertà ed oppressione, tra Churchill o Hitler o in qualche discorso del Re, bensì nelle mani e soprattutto nella mente del giovane caustico e brillante matematico Alan Turing. Alle sue capacità è assegnato il compito di decifrare Enigma, il codice con cui i tedeschi comunicano via radio giornalmente tutte le loro strategie militari.

Basato su una storia vera e chiaramente incredibile, il film è costruito conformemente alla tendenza del momento (Aron Sorkin docet) su diverse linee narrative temporali, ognuna con il suo prevedibile colpo di scena e un piccolo segreto di facile soluzione. Nell’adolescenza del protagonista si nascondono le ragioni del suo comportamento solo apparentemente cinico, mentre nel presente c’è la vera soluzione di quello che poi un enigma non è.

Imitation 3

Are you paying attention? Recita più volte una riuscita battuta di Turing, ma non ne serve poi così tanta per seguire tutti gli sviluppi delle tre storie e soprattutto la denuncia finale a un Inghilterra falsamente libertina ma di fondo profondamente conformista.

Tutte le svolte del film arrivano esattamente quando devono arrivare e nonostante l’atmosfera sia cupa e coinvolgente, le musiche affascinanti, i dialoghi  ben scritti con battute incalzanti e  taglienti alla Social network,  tutto è purtroppo esattamente come ci si aspetta che sia , comprese le due poco credibili storie d’amore che si intrecciano nel passato del protagonista.

The imitation 2

Solo la prova di  Benedict Cumberbatch emerge in un  film che ha sicuramente tra gli obiettivi, fissati a tavolino dagli abili produttori , la statuetta d’oro come miglior attore. Si tratta di una pellicola ben realizzata che non stupisce e non emoziona ma si lascia godere soprattutto di mercoledì, ricalcando alla perfezione le intuizioni di altri film più coinvolgenti come il Discorso del re o a Beautiful mind.

Voto 6,5

Luca Del Vescovo


 

“Sono le persone che nessuno immagina possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare”. Descrizione perfetta di quella che si scoprirà essere una delle menti più brillanti del diciottesimo secolo, abile matematico ed esperto crittografo: Alan Turing, all’apparenza timido, balbettante, dall’aspetto impacciato e quasi totalmente incapace di avere normali interazioni sociali, diventa un eroe in uno dei periodi più bui del nostra storia – la Seconda Guerra Mondiale.

Il film, ispirato alla biografia di Andrew Hodges “Alan Turing. La storia di un’enigma”, è ambientato a Manchester, Londra, nei primi anni ’50. Lo sviluppo cronologico della storia è spesso interrotto da una serie di episodi legati al passato: è un susseguirsi di riprese di eventi presenti collocati al tempo in cui Alan fu arrestato da un agente di polizia e poi interrogato con l’accusa di aver commesso atti osceni, in una Gran Bretagna che ancora rinnegava e anzi denunciava l’omosessualità come un morbo che doveva essere curato; e flashback di eventi passati riguardanti non solo l’infanzia del protagonista ma soprattutto l’episodio che, solo in seguito, divenne di maggiore rilevanza pubblica: il periodo in cui Turing fu ingaggiato dall’esercito inglese per decriptare il codice “Enigma”, ideato dai Nazisti per comunicare segretamente operazioni militari. Alan, insieme a un’equipe di scacchisti, matematici e linguisti, ideò una macchina in grado di decodificare in pochi minuti i messaggi criptati nazisti, grazie alla quale non solo si evitarono numerosi attacchi avversari, ma si salvarono anche 14 milioni tra civili e soldati che altrimenti sarebbero morti e si evitò che la guerra prolungasse per oltre due anni, favorendo la vittoria degli inglesi.

Imitation 1

Il “gioco di imitazione”, suggerito dal titolo, si riferisce non solo all’universo di sotterfugi e contraffazioni nazisti ma anche all’esistenza stessa del gruppo e dei suoi membri, costretti a lavorare sotto copertura, primo fra tutti lo stesso Turing, portato a nascondere la propria omosessualità e omologarsi secondo regole di comportamento socialmente accettate, come una macchina che riproduce perfettamente pensieri, emozioni, attitudini umane. È un gioco che rende inconsistenti i confini tra uomo e intelligenza artificiale, tra ciò che è vero e ciò che è soltanto una mera imitazione dell’intelligenza umana.

Film di straordinaria intensità emotiva, “The Imitation Game” rende finalmente noto al mondo quanto quest’eccentrico uomo abbia fatto per l’umanità e quanto, nonostante la persistente avversione della società inglese contro la diversità sessuale, abbia lasciato ai postumi in merito ad innovazioni tecnologiche nel campo dell’informatica.

Voto: 8

Martina Malavenda


VOTI

Luca Del Vescovo: 6,5

Martina Malavenda: 8

Rispondi